"Quesito referendum in pillole: Riforma del CSM."Perchè siamo per il NO.

09.05.2022

IL QUESITO «Volete voi che sia abrogata la Legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della Magistratura), nel testo risultante dalle modificazioni e integrazioni ad esso successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: articolo 25, comma 3, limitatamente alle parole "unitamente ad una lista di magistrati presentatori non inferiore a venticinque e non superiore a cinquanta. I magistrati presentatori non possono presentare più di una candidatura in ciascuno dei collegi di cui al comma 2 dell'articolo 23, né possono candidarsi a loro volta"?».

Tra le critiche spesso rivolte al Consiglio superiore della magistratura, molte riguardano il suo essere diviso in "correnti", rendendo l'organo una sorta di parlamentino diviso in partiti. Queste correnti influenzerebbero significativamente il processo decisionale.

Se al referendum vinceranno i sì verrà cancellata la norma che stabilisce che un magistrato per candidarsi al Csm debba presentare dalle 25 alle 50 firme a proprio sostegno. Si favorirebbero così, secondo i promotori, le qualità professionali del candidato invece del suo orientamento politico.

Perchè diciamo NO. Le correnti sono solo la manifestazione della politicizzazione del CSM, qualsiasi organismo elettivo sottostà, automaticamente a pratiche di consenso e condivisione politica degli elettori, sarebbe più utile trovare strumenti diversi per l'individuazione dei componenti del CSM, strumenti su cui, però, i promotori del referendum non intendono confrontarsi. A nostro avviso l'intento di questo referendum, il cui esito in caso di vittoria, non cambierebbe nulla, sembrerebbe più orientato ad una ulteriore delegittimazione del CSM, più che alla soluzione dei problemi.

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